Lassù sulla collina
- Monica
- 10 lug 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 19 mar 2022

Billy Warlick. Click.
Niente.
Caterina sorrise maliziosa. Che sciocca ad aver pensato che qualcuno sarebbe apparso al richiamo di quel nome. La nonna lo aveva sempre chiamato Billy, ma non poteva certo essere Billy: il suo vero nome era William, William Warlick!
Click.
"Noooo! "
21 William Warlick apparvero sul video del suo PC! Non era possibile, non aveva mica scritto William Smith o William Brown. E adesso, che fare… non rimaneva che scegliere tra quei 21 nomi sparsi nel mondo anglofono. Magari fossero state 21 facce, no! Erano 21 nomi perché alcuni non avevano foto; di altri, maledetti, niente figurava nel profilo personale.
E allora si mise a scartare quelli che poteva, gli australiani e gli americani, e poi, tutti quelli che riportavano la foto di uomini giovani e un po’ meno giovani. Ma rimanevano pur sempre i senza volto; e se qualcuno avesse messo una foto della sua gioventù? A conti fatti, scarta e riscarta, ne rimanevano almeno tre!
Alla fine dell’estate nonna Rosa era stata ricoverata in ospedale. La sua nonnona. Così la chiamava lei, anche se nonna Rosa era una donna minuta, dall’aria esile, ancora più striminzita nella fragile sagoma della senilità. Ma il viso, quello, era rimasto vivo, gli occhi furbetti, che si contrapponevano al naso delicato, e poi quel suo modo di sorridere, con quella sorta di buffa, ma dolce smorfia, che appariva ogni volta che la bocca si apriva in un sorriso.
Tutti avevano sempre riconosciuto una certa somiglianza tra la nonna e Caterina, non tanto nei lineamenti, quanto per quel modo buffo di inarcare l’angolo della bocca nell’atto del sorriso.
Poi arrivava agosto, e tutta la famiglia prendeva possesso della grande casa, che si apriva ai margini del bosco, lassù sulla collina. Le sue amiche giù in riviera, a sguazzare al mare… lei sull’Appennino. Crescendo, le estati in riviera le erano mancate, con l’happy hour, l’abbronzatura, la disco e il brulichio di filarini.
“Ma cosa vuoi andare al mare”, la rimproverava la mamma, “noi siam montanari. Al mare c’andrai da sola, quando sarai più grande.”
Ora, invece, pensava che quelle estati, ormai andate, erano, e sarebbero sempre state, le più belle della sua vita. I tavoloni imbanditi, tutti insieme a mangiare sull’aia, le grigliate, le canzoni e la chitarra; zio Riccardo la sapeva suonare molto bene, e loro dietro a cantare, con le parole inventate e le loro voci stonate.
E poi le storie, quelle di guerra, che non mancavano mai perché quella guerra, anche se ormai lontana, la loro famiglia l’aveva colpita duramente. Pietro era morto lassù, nell’imboscata. E Luigi ed Enrico, anche loro, non ce l’avevano fatta.
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