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Adsagona

  • Immagine del redattore: Monica
    Monica
  • 10 feb 2018
  • Tempo di lettura: 2 min



Questo testo me lo inviò tempo fa un'amica virtuale, Milena Esposito, che trovai per caso in un forum sulla scrittura. Bellissimi i suoi testi, come questo su Adsagona, dea della scrittura.

Ciao Donatello,

sai chi era Adsagsona? Era una Dea. Era la tessitrice d’incantesimi, di parole.

Nella cultura celtica, la parola era potere e riuscire a trovare quella giusta era considerato un atto magico.

Adsagsona era una strega. Sapeva intessere discorsi, dare consigli; sua era l’arte del parlare e dello scrivere. Adsagsona filava, china al telaio, intrecciava le parole, ne aveva una conoscenza profonda. Viscerale. Sapeva incantare.

L’incantesimo è l’atto stesso di tutte le streghe e vuol dire fatturare, sedurre, fare innamorare.

Si può essere innamorati delle parole, le parole possono far innamorare?

Da tempo invoco Adsagsona.

Tu, invece, hai avuto la sua clemenza: il dono profondo della parola è tuo.

La tua lettera, che ho fra le mani, è un vibrare d’incanti, di forme, colori, sensazioni tattili, aromi.

Ogni cosa si sprigiona dalle tue parole.

Attraverso le tue parole, io ti vedo. Tu cominci a godere del primo sole. Attraverso le tue parole, tu sei qui, con me. Ora.

Ora che scendo al mare, verso il suo colore, il suo ancheggiare. Per me il mare è lucente e cullante come sei tu adesso, qui, steso affianco a me. Luminoso e caldo come una carezza. Cullante come l’abbraccio che sai creare col cerchio delle tue parole.

Io ho di te le forme, le movenze. Tu sei presente in questa lettera. Se io vedo il mare anche il mare vede me.

Mi lascio andare a questa conoscenza: se io ti vedo, tu mi vedi… se io ti sento, tu mi senti.

Eccoci, Donatello, siamo talmente vicini da non avere necessità di allungare le dita.

Accanto al mare, supplico Adsagsona, che ci colmi con la sua conoscenza per guidarci nell’incantesimo delle parole.

È potente la magia che ci avvolge: l’eco delle nostre lettere rende affascinante questa realtà.

Ed ecco una buriana estiva. Qui gocciolano parole: vado a raccoglierle.

Arianna


Grazie Milena


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